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“Chi crede nel Figlio”
Siamo al termine del lungo discorso tra Gesù e Nicodemo, dove l’evangelista Giovanni non risparmia parole e concetti altisonanti, da mal di testa, ma fondamentali. Proviamo allora a “smontare” questi 6 versetti, nella speranza di alleviarci il mal di testa..
– Gesù inizia con una contrapposizione tra cielo e terra, alto e basso, sopra e sotto, Dio e il suo nemico.
– Chi viene dal cielo, dall’alto, da Dio (cioè Gesù stesso) riporta ciò che ha “visto e udito”; il Figlio è lo “specchio” del Padre (“è tutto suo Babbo” diremmo oggi), e riporta a noi – che non abbiamo mai visto il Babbo, ma lo “specchio” sì! – quella relazione (= visto e udito) d’amore che c’è tra loro: lo Spirito Santo, che Gesù è venuto a donarci “senza misura”. Cioè: il Figlio, che vive questa relazione, è venuto a darci la possibilità di viverla a nostra volta, a noi che viviamo nella terra (condizionata dal peccato, ovvero dalla possibilità di non accettare quella relazione).
– “Chi accetta la testimonianza (letteralmente “martirio”) conferma (“con un sigillo” dice l’originale testo greco) che Dio è veritiero”, che non mente, che dice la verità; non una verità in astratto, ma la nostra personale verità. Quale? Che anche noi siamo figli! Gesù è venuto a darci la possibilità di vivere da tali. Ok, ma a quale condizione? Credere in quello “specchio” che non mente, perchè riflette quello che ha “visto e udito”. E “credere”, per Giovanni, significa aderire totalmente, tant’è che “Chi CREDE nel Figlio ha la vita eterna; chi non (a questo punto ci aspetteremmo “non crede”, invece..) OBBEDISCE al Figlio non vedrà (= farà esperienza) la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui”.
– Già, l’ira di Dio, una parte di questo Vangelo che salteremmo volentieri, eppure “per accedere veramente all’amore di Dio – afferma un illustre biblista – il credente deve accostarsi al mistero dell’ira di Dio”. Perchè? Perchè la sua passione per l’uomo è totale, in entrambi i sensi: misericordia e ira. Ma dall’ira, cioè dall’assenza di amore (= lontananza da Dio), ci vuol liberare; come dire: se ogni tanto ci dà qualche “scappellotto pedagogico” è perchè ci ama. Quell’amore però necessita di essere ricambiato (= credere in colui che ha mandato).
Slim