“Taci! Esci da lui!” è l’imperativo netto col quale Gesù ordina al demonio di uscire dal poveretto che aveva appena posseduto; Gesù che – ci dice Luca – si era appena trasferito da Nazareth (paese in cui era cresciuto) a Cafàrnao (“base” del suo ministero pubblico), percorrendo una quarantina di Km in discesa, dalla collina fino ai 212 metri sotto il livello del mare del lago di Tiberiade, una sorta di discesa “spirituale”, simbolica: come se Gesù piombasse in profondità (nb: inferno significa letteralmente “che sta sotto”) per andarsi a riprendere chi è caduto nelle grinfie di Satana! E così accade.
Luca inoltre, più di altri evangelisti, sottolinea l’autorità del Maestro attraverso due aspetti: il suo insegnamento e i gli esorcismi che compie. Di fronte ad entrambi gli astanti rimangono stupidi, meravigliati.
Di fatto assistiamo oggi ad una POSSESSIONE “indebita”: il demonio (uno dei tanti modi in cui è definito il maligno nella Scrittura) si vuol prendere ciò che non è suo, e vuol agire là dove non gli compete. Perchè “indebita”? Ce lo dice Paolo nella prima lettura: <<noi.. abbiamo ricevuto lo Spirito di Dio>> (1Cor 2,12); <<noi abbiamo il pensiero (lett. “la mente”) di Cristo (1Cor 2,16).. Siamo cioè POSSEDUTI DA CRISTO, che PENSA, AMA, VIVE, MEDITA, SCEGLIE, ECC.. in NOI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! E’ una cosa enorme! Tuttavia non si tratta di una possessione forzata, come quella del maligno: lo Spirito che ci abita agisce in noi nella misura in cui glielo permettiamo: pensa in noi se lo lasciamo pensare; ama in noi se lasciamo che sia Lui ad amare..
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