“Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato”
Gesù, subito dopo aver vinto il diavolo nel deserto, torna là dove tutti lo conoscono bene, a Nazareth. Cosa fa? Va al bar o in piazza a salutare tutti? NO, entra in sinagoga in giorno di festa e si alza per leggere.. Oggi diremmo che: entra in chiesa di domenica e va a fare la Prima Lettura, non una lettura qualsiasi, ma quella che la Liturgia prevede quel giorno. Perchè dico questo? Perchè questa cosa “successa” a Gesù 2.000 anni fa è esattamente ciò che “accade” ad ogni Liturgia della Parola, ad ogni Messa! Alcune sottolineature del testo lo evidenziano:
a) “si alzò a leggere” (sta a lui fare la “Prima Lettura”)
b) “gli fu dato il rotolo” (= va all’ambone e trova il Lezionario con le letture di quel giorno)
c) “aprì il rotolo” (= Lezionario)
d) (dopo aver letto) “riavvolse il rotolo”
e) “lo riconsegnò all’inserviente”
f) “e sedette” (= torna a posto)
Insomma: quel che è successo QUEL GIORNO nella sinagoga di Nazareth si ri-attualizza durante ogni Eucaristia: “Lo Spirito del Signore è sopra di me.. mi ha mandato ad annunciare ai poveri il lieto annuncio” (= Vangelo), con la sola piccola-grande differenza che, mentre allora fu la Parola in persona a proclamare se stessa (un’autodonarsi!), oggi la Parola, Gesù, ha bisogno – affinchè ciò accada – di un corpo fisico, essendo “stato assunto in cielo” il suo. Ha bisogno del NOSTRO corpo, dei nostri occhi, della nostra bocca e della nostra voce, senza la quale non potrebbe donarsi alle nostre orecchie, grazie alle quali “OGGI” possiamo ascoltarLo!
Dry