In questo giorno così importante, inizio della Quaresima, la liturgia è ricchissima nelle tre letture che propone, bellissime e dense! Non posso dunque dire qualcosa sul vangelo senza accennare alle altre letture e alla Quaresima, poichè è tutto “legato”, e i rimandi sono necessari…
Nella prima (Gl 2,12-18) Dio ci dice “ritornate a me con tutto il cuore…”, là dove questo “ritornare” traduce bene il neotestamentario (dunque greco) “andare oltre quella mentalità (sbagliata, passata, vecchia)”, ma ancor meglio l’espressione dell’AT “cambiare strada, tornare indietro”. In una parola sola CON-VERSIONE! “Cuore” è poi, sempre nell’AT, la totalità dell’uomo: mente, affetti, volontà, ecc.. E poi aggiunge: “Laceratevi il cuore, non le vesti”, espressione che ci tornerà utile parlando del vangelo.
Nella seconda (2Cor 5,20-6,2) Paolo calca la mano: “Vi supplichiamo: lasciatevi riconciliare con Dio!”, a dirci di un Dio che non può proprio far a meno di stare con noi. NB: non siamo noi a chiedergli di “far pace”, di “tornare insieme”, di riprendere quella relazione che di tanto in tanto si rompe… è Lui che ce lo chiede: non riesce a stare senza di noi!! Poi Paolo, sempre rivolto ai Corinzi, ma in ogni caso ad ognuno di noi, cita Isaia, in cui Dio dice: “Al MOMENTO FAVOREVOLE ti ho esaudito.. ecco ORA il MOMENTO FAVOREVOLE, ecco ORA il GIORNO DELLA SALVEZZA!”. Come a dire: la Quaresima, tempo liturgico forte (NB: che fa un tutt’uno col Tempo di Pasqua, e “forte” soprattutto perchè prepara ad esso, dato che l’attesa di una festa non è più importante della FESTA STESSA..), è quell’ OGGI, quell’ORA, quel TEMPO FAVOREVOLE a cui ognuno di noi – Chiesa – è chiamato in modo speciale. Certo Dio chiama quando vuole e può farlo in ogni momento, ma “ogni cosa a suo tempo e suo luogo”; questo è un momento SPECIALE (che l’originale greco chiama kairòs, differenziandolo dal cronos, cioè dal tempo che scorre lineare, “senza alti nè bassi” diremmo noi) in cui lasciarci riconciliare, in cui tornare fra quelle braccia sempre spalancate.
E proprio per questo la saggia pedagogia della Chiesa ci invita ad un TEMPO, la Quaresima, e dei “gesti concreti” che caratterizzano e fanno risplendere tale tempo: carità, preghiera e digiuno, cui ci rimanda il vangelo di Matteo. Il leit motiv dell’evangelista è “QUANDO.. fai l’elemosina… QUANDO… preghi… QUANDO… digiuni, non preoccuparti dell’apparenza (cioè dell’uomo), ma di Dio (“nel segreto”)”. Il punto della nostra pre-occupazione è proprio questo: ESSERE VISTI dall’uomo o da Dio. Una branca della psicologia afferma che l’uomo – meglio la sua psiche – ha bisogno di soddisfare tre tipi di “fame” per rimanere in equilibrio: fame di stimoli, fame di struttura, fame di RICONOSCIMENTO: abbiamo assolutamente bisogno che qualcuno ci dica che esistiamo, che ci siamo, ma ancor di più, che ci siamo PER LUI o LEI!
Allora preoccupiamoci di quel “SEGRETO” di Dio, dell’esser guardati e riconosciuti e amati, per quello che siamo, da Lui. “Segreto”, tra l’altro, significa proprio “separato, messo da parte” (da secernere), la stessa etimologia di “SANTO”!!! Come a dire che sono chiamato ad essere santo “(prima) davanti a Dio e, poi, ma solamente poi, davanti agli uomini”.
Possiamo dunque cantare col Salmo 50 “…tu vuoi la sincerità del cuore, e nell’intimo (SEGRETO) mi in-segni la sapienza (= lasci un segno di te in me, mi fai partecipe della tua vita)”.
E’ questo il MOMENTO GIUSTO per tutto ciò… Buona Quaresima a tutti!