Ciò che mi ha subito colpito nel brano di oggi è che il soggetto princibale non è Gesù, attorno al quale comunque ruota tutta la narrazione, ma ciò che viene in qualche modo evidenziato è l’atteggiamento della gente che quindi diventa la protagonista del brano.
La gente riconosce Gesù, gli porta i malati, lo prega di potergli toccare almeno la frangia del mantello e infine chi ha la fortuna di toccarlo guarisce.
Osservando questo modo di fare ho trovato sorprendente la somiglianza con l’atteggiamento che oggi hanno molti fedeli, e io mi metto in prima fila, i quali si rivolgono a Gesù esclusivamente per chiedere qualche cosa, abbiamo un problema, lo presentiamo a Gesù, gli chiediamo di aiutarci a risolverlo e se siamo fortunati lo risolviamo.
Per carità trovo giusto confrontarsi con Dio mostrando tutte le nostre debolezze i nostri dubbi, le nostre preoccupazioni ma spesso e volentieri capità che il nostro modo di vivere la fede si riduca solo a questo, così come faceva la gente di allora la nostra fede si riduce a una pura e semplice richiesta.
Pertanto secondo me il brano di oggi ci da l’opportunità di interrogarci sul modo in cui viviamo la nostra fede e su come ci rapportiamo con Dio. Ovvero la nostra fede è solo un modo o uno strumento per chiedere a Dio delle cose oppure è qualche cosa di più importante?
La risposta possiamo trovarla solo dentro ognuno di noi.
Pavel