“Abbi pazienza con me”.
Il Vangelo di oggi inizia con la domanda di Pietro: “Signore, quante volte devo perdonare mio fratello se pecca contro di me? ” E Gesù gli risponde: praticamente sempre. Poi esemplifica con una parabola facendo la similitudine tra il Regno di Dio e un re che vuole regolare i conti con i suoi servi. Gli viene presentato un tale che gli deve diecimila talenti ( per noi circa 50 milioni di euro!!!) Questo tale supplica il re di avere pazienza e nella sua presunzione e incoscienza pensa di potergli restituire l’intera somma ( ma dove pensa di trovare una cifra del genere?!?!?) Questa cifra enorme vuole mostrare la situazione del servo: è senza via d’uscita, l’unica salvezza può venire solo dalla pietà del suo padrone. Questa è anche la nostra situazione di fronte a Dio. Non riusciremo mai a “saldare” il nostro debito, se non abbiamo l’umiltà di accettare che è Dio che ce lo condona tutto. Come dice il Salmo 48 ” L’uomo non può riscattare se stesso, nè pagare a Dio il suo prezzo”.
Per contro quel servo a cui il re ha condonato il debito, uscendo, incontra uno dei suoi compagni che gli deve cento denari ( per noi circa 5 euro!!!), ma, nonostante le suppliche, non ha pietà e lo fa sbattere in prigione. E’ il nostro atteggiamento verso chi ci fa dei torti: siamo capaci di perdonare di cuore, di azzerare i debiti, senza legarceli al dito? Io, personalmente faccio molta fatica. Questa sproporzione tra i nostri torti, che valgono come quei 5 euro, e Dio, che ce ne ha condonati 50 milioni, mi fa veramente pensare che tutte le nostre arrabbiature e i rancori sono tutta “energia sprecata” che potremmo usare per costruire invece relazioni più sane nella pace del cuore che solo Dio nella sua immensa grazia ci può donare, e nella consapevolezza che nella nostra piccolezza saremo sempre in debito con Dio.
Tizi