Con i soliti tre giorni di ritardo apro liturgia.it per il mio commento. L’occhio mi cade sull’introduzione: “oggi la parola del Vangelo è chiara : saremo giudicati sull’amore!” E già proprio così: la differenza tra supplizio e vita eterna passa tutto da li. Sono capace di amare? Potrei filosofeggiare su questa parola ma il brano dà indicazioni chiare su cosa significhi…vado avanti per capire su cosa sarò giudicata.
Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare: non ho mai dato da mangiare (e neanche troppo buono) se non alla luci, a Paolo e a qualche amico che ci è venuto a trovare….mi manca!
ho avuto sete e mi avete dato da bere: qualche volta quando ero negli scout ho prestato la mia borraccia a qualche compagno, ma non credo conti…mi manca
Ero straniero e mi avete accolto: unica accoglienza per una gmg ad alcune ragazze ucraine, ma era casa di mia mamma e dopo un giorno ho saluto tutti e sono partita per le vacanze…mi manca pure questo
potrei andare avanti e deprimermi ulteriormente, perché sulla Carità ho davvero da pedalare. Ho fatto spesso un sacco di chiacchiere su una famiglia aperta, capace di andare incontro ai fratelli, ma alla prova dei fatti ci sono solo tante buone intenzioni…ma in questo brano di vangelo trovo anche una rassicurazione: è vero i malvagi non si sono accorti di aver fatto del male e quando il Signore li rimprovera sembrano cadere delle nuvole, ma lo stesso atteggiamento lo hanno anche i giusti: per fortuna non ci accorgiamo quando facciamo il bene, perché altrimenti ci si gonfierebbe il petto e penseremmo di essere dei super eroi…ti chiedo allora Signore di farmi strumento trasparente al tuo Amore, perché è solo il Tuo l’Amore che salva quei piccoli a cui mi chiedi di andare incontro.