Convivenza, una parola, mille significati.Convivenza e’ accoglienza, condivisione, collaborazione, fiducia, scherzi, risate, emozioni e potrei continuare all’infinito.
Tutto partì domenica sera, ognuno di noi non sapeva cosa aspettarsi, non vedevamo l’ora di cominciare questa esperienza. Abbiamo iniziato a conoscerci e noi ragazzi ci siamo fatti riconoscere fin da subito, la Martina che abita qua da quando è nata e che suona 50 strumenti, l’Anna che continuando a leggere liberi si ritroverà in mezzo a qualche mercatino d’antiquariato come fa qualcun altro. Mone ed il suo progetto di fuggire il mercoledì sera per vedere la partita. Eugi che abita nella misteriosa Tavullia e qualche extracomunitario.
Arriva la prima notte, mi sembra ieri, il casino in camera e la Maruska che batte i pugni contro il muro. Le misteriose voci che sente la Kledisa e lei stessa che la mattina si alza alle sei per poastrarsi i capelli e di conseguenza svegliare tutte le altre. La prima colazione, il percorso verso la scuola con Mone e Andri che si mettono a fare i giri in tondo nelle rotonde per farci arrivare dopo.
Dopo scuola come sempre, uno più affamato dell’altro, ci piazziamo intorno al tavolo e assistiamo al pranzo senza fine dei signori Portellini e Agostini, poi vabbè, la Martina che non mangia niente se non pasta in bianco, e i suoi pranzi a base di pane. Le ore di studio, le partite a biliardino con quegli scarsi di Mone e Andri che non ne parano una, just dance e ridere come non so cosa.
L’Annalisa che la notte mi sopporta e le misteriose ombre che vede alla finestra, la luce puntata nell’occhio, perdere uomini e donne e Amici e non de sperarci grazie alla mia informatrice Martina. Incominciamo a sentirci sempre più stanchi, non sentire la sveglia la mattina e arrivare in ritardo ovunque. Studiare chimica con chi ride, chi scherza, chi si dispera, chi urla, la voglia di non fare niente ma la consapevolezza di dover studiare. Non tralasciamo la parte più importante della giornata, cioè la merenda , quella c’è sempre. Le serate e i vari demoni che vincono tutto, poi studiare fino la notte tardi, svegliarsi prima e nonostante questo avere l’ansia di tutto. La cosa che tutti vogliono fare è il momento di lavare i piatti ( e voglio sottolineare senza guanti), sparecchiare, facevano a gara per farlo…
Penso che se chiedessimo a ognuno delle persone di questa convivenza di continuare quest’esperienza non esiterebbe a rimanere.
Abbiamo conosciuto persone fantastiche come la Maru, che questa sera non è molto in forma, e il suo prendersi cura di noi, la Marty e la sua semplicità, Mone e i suoi modi di fare e Andri sempre pronto a scherzare e a essere serio allo stesso tempo. Riassumendo, la convivenza ti lascia il segno, ti mette di fronte a te stesso, ti fa pensare e capire, esistono poche cose che non si riescono a descrivere e raccontare, la convivenza è una di queste. Grazie a tutti per averci fatto passare quattro giorni fantastici, avete lasciato il segno!