Che fatica deve essere stata per i discepoli quando Gesù gli ha detto il suo destino. Prima sassata: essere rifiutato, seconda sassata: essere ucciso. Probabilmente erano già disperati quando nel suo dire arriva la parola Resurrezione. Come si può accettare che un amico debba passare per pene così grandi, perfino attraverso la morte? I discepoli avevano creduto nelle sue promesse di una vita nuova, ma come era possibile che il loro Maestro dovesse subire tutto questo? Ma poi Gesù rincara la dose: non solo lui sarà rifiutato e ucciso ma anche loro, anche noi, per seguirlo, dovremo rinnegare noi stessi, portare la croce, perdere la vita. Solo così, ci dice Gesù, saremo salvi. Un Vangelo che ci viene a scuotere nell’intimo, che scardina quelle poche certezze che abbiamo. Gesù ci chiede una conversione totale: quale tempo migliore per farlo? Abbiamo una quarantina di giorni in cui fare “prove di salvezza” certi che il terzo giorno arriverà.