Nel brano di oggi possiamo ritrovare l’insegnamento dell’umiltà. Gesù dice ai suoi discepoli di farsi servi, schiavi e di servire invece di pensare ad essere serviti.
Quindi il servizio verso il prossimo come forma di manifestazione d’amore nel quale si mette al centro delle nostre attenzioni quotidiane il prossimo e solo in seconda battuta noi stessi.
Un atteggiamento questo che fa sicuramente a pugni con la cultura dominante di oggi nel quale tutto ciò che facciamo sembra rivolto all’affermazione di se stessi e questo ci rende incapaci a pensare anche agli altri e soprattutto ai più deboli e bisognosi.
Nel vangelo però c’è un’altra parte un po’ più angosciante nella quale Gesù spiega ai suoi discepoli la fine che dovrà fare e i tormenti che dovrà sopportare per poter raggiungere lo scopo per il quale è venuto sulla terra .
Spesso ci sentiamo oppressi dalle difficoltà che viviamo quotidianamente e se dobbiamo trarre un insegnamento da questa parte del vangelo forse è l’atteggiamento che dobbiamo tenere nei confronti di queste difficoltà.
Siamo così invitati ad essere fiduciosi e a non farci abbattere dai problemi che la vita ci pone dinanzi perché consapevoli che dopo ogni discesa c’è sempre una risalita e proprio quando pensi di avere toccato il fondo che puoi solo ricominciare a risollevarti.
Del resto se Gesù ha sconfitto anche la morte non dobbiamo temere più nulla.