Prima di tuffarci in questi nove versetti dobbiamo, per capire meglio, i due precedenti (20-21) in cui i parenti di Gesù, saputo che egli si trova nella casa di Pietro, assiepata come al solito da gente proveniente da ogni dove, pensano sia impazzito, dicevano infatti “E’ fuori di sè”. Per tale ragione decidono di andarlo a prendere, sia per “curarlo”, sia per salvare l’onore della famiglia.
Marco ci mette subito sotto il naso un parallelo: se i suoi parenti pensano sia impazzito, gli scribi (mandati probabilmente dalle autorità religiose, preoccupate della fama crescente del “falegname di Narareth”) ritengono invece abbia un demonio..
Quest’accusa ci introduce sul paradosso che porta in sè il male, compreso il suo fautore! Il Maligno è qui denominato in tre modi: Beelzebul (= “signore della dimora sacra”, oppure “signore delle mosche”, in pratica del letame!), Satana (= “accusatore”, sottintendendo “degli uomini davanti a Dio”) e, sottinteso, Divisore (tradotto poi con Diavolo). Gesù, per sottolineare l’evidente contraddizione, utilizza due parabole: 1) nella prima dice che se un REGNO è diviso in se stesso non può reggersi.. Scoperto l’inganno: anche il Divisore non può esser diviso!! Capisce cioè che, paradossalmente, per poter dividere ha bisogno almeno lui di un’interiore unità!!! Chissà come gli rode sto fatto?! 2) nella seconda parla invece di una CASA che, se è protetta da uno “più forte” del malintenzionato che vi entrerà, non deve temere nulla. In sintesi: a) il diavolo si frega da solo; b) Gesù è più forte, quindi lui (e noi con lui) stia sereno.
L’ultima parte di questo vangelo è un po’ difficile, allude infatti a questa “famosa” bestemmia contro lo Spirito Santo che non sarà perdonata. Gli autori discutono su quale sia; noi allora, da poveri profani, tentiamo una risposta, sperando Dio ce la mandi buona: spesso siamo tentati di accusare troppo facilmente e affrettatamente i Giudei, per non aver creduto in Gesù nonostante quanto abbia “fatto”.. Noi nelle loro condizioni, cioè, considerate le LORO attese (messianiche), avremmo fatto diversamente?! Dubito. Intendo dire che se oggi, con le NOSTRE aspettative su Dio, venisse qualcuno ha ribaltare completamente la situazione, rompendoci le uova nel paniere, anche noi saremmo quantomeno destabilizzati! Ma bestemmiare lo Spirito Santo non mi pare alluda a questo, cioè al non aver creduto alle OPERE/MIRACOLI di Gesù durante la sua vita terrena. Piuttosto mi sembra significhi non credere a quello che Lui, una volta risorto (cioè allo SPIRITO SANTO), abbia continuato a fare, ma soprattutto illuminando a ritroso, tutto ciò che i giudei avevano sperimentato trovandoselo davanti fisicamente. Se caliamo la situazione su di noi forse ci è più facile intendere: non bestemmiamo lo SS quando ci arrabbiamo o inveiamo, o commettiamo il peggiore degli atti di questo mondo (che ci sarà e ci è perdonato), ma quando, nonostante i ripetuti interventi di Dio nella nostra vita – ORDINARI e STRA-ORDINARI – continuiamo a dare credito a “ciò che non va”. Quante volte Gesù (Risorto, col suo Spirito) ci ha preso per mano, guidato, accompagnato, guarito? Quante? Bestemmiare il suo Spirtio è allora, mi pare, dar invece fiducia a quei momenti in cui (almeno apparentemente) ci sembra che Dio non sia intervenuto.
Buona giornata a tutti!