In casa di un avversario diretto, data la stessa quantità di punti tra le compagini, il Punto si presenta col solito spregiudicato (ma equilibrato- 4-3-3, di fronte al più classico 4-4-2. Possiamo dire che i due moduli in qualche modo rispecchiano le filosofie calcistiche dei mister: il più giovane e “arrembante” Miscia da una parte, il più esperto e “cinico” Lualdi dall’altra. E il risultato – spesso bugiardo, non finirò mai di dirlo, poiché frutto di troppe componenti – dà ragione a quest’ultimo, dato che i locali, seppur con un minor numero di azioni offensive create (ma decisamente più concrete: non scordiamo i due pali-, portano a casa quella che, a conti fatti, in particolare in virtù del finale di gara, è una vittoria meritata. Peccato la rete dei padroni di casa sia arrivata proprio nel momento migliore degli ospiti, in cui il gol sembrava “nell’aria”. Forse c’era troppo vento..
Certo per chi come me quest’anno aveva assistito solo al derby, beh, qualche domanda sorge: «Perché tanta differenza nella qualità del gioco espresso?». Proviamo ad azzardare qualche risposta, sperando ci aiuti a ri-flettere (cioè a guardare noi stessi, di solito l’unico modo per migliorare davvero, anziché “aggrapparci” all’arbitro o ad altre situazioni a noi esterne-.
a- Il campo è una componente senz’altro non indifferente: il biliardo casalingo permette un’azione più fluida e veloce, che vuole palla a terra (se c’è la gravità un motivo ci sarà pure?-. E se la palla è sempre in alto – fatto frequente in questa gara – significa che di calcio se n’è giocato poco. Insomma il campo non ci ha aiutato, ma è pur vero che la metà delle gare si giocheranno in terreni in erba, per lo più malconci nel periodo invernale, e di ciò occorre tener conto.
b- Altra ipotesi, di solito mai presa in considerazione, sono gli avversari: diamo merito a un Cerasolo certo non spettacolare ma concreto!
c- Qualche considerazione di natura tattica (che, non si scordi mai, è sempre opinione di chi scrive, dunque discutibile-: valutando che le azioni da rete non sono state tante come la scorsa giornata, e che tutte le più pericolose portano la firma non casuale di Musta (tre tiri dalla distanza, di cui uno neutralizzato dall’ottimo estremo difernsore-, mi pare che il ragazzo, che forse gioca in quel ruolo anche perché “gli piace”, sia un po’ troppo lontano dalla porta avversaria. Intendo dire che quel potenziale, se avanzato di una ventina di metri – dietro le punte o come interno, e non mediano nel centrocampo a tre – potrebbe fare decisamente più male agli avversari. E’ una riflessione personale, e per tale va valutata. Ma la coppia di Mister è molto seria: Ale-Teo, mica Ale-Franz! Fidiamoci di loro, ci faranno divertire.
Veniamo quindi alle pagelle:
1- Benedetti 7: incolpevole sulla rete subita, indeciso solamente in occasione di una possibile uscita bassa mancata, per il resto è sicuro e sempre “presente”, sia fuori dai pali sia per il reparto arretrato che, in appoggio e non solo può sentirsi ben coperto.
2- Santini 6,5: prestazione macchiata da un’ammonizione, ma concreta e volitiva. Quella sembra essere la posizione dove può rendere di più e meglio.
3- Protti 6,5: lineare e sempre pronto nelle solite vesti di terzino sinistro (oggi si usa dire “esterno basso” perche fa più figo-, si sbatte nei minuti finali in una posizione certo non sua, ma non così assurda (attaccante centrale-, a patto però che gli arrivino palle da smistare a chi ha piedi più “fini”. Forse non esente da colpe (se non ho visto male- in occasione del vantaggio locale.
4- Spimi 5: forse condizionato da un leggero infortunio iniziale. Fatto sta che non prende per mano il reparto e si lascia innervosire nel momento clou della gara. NB: per circa 5’ compare la morosa sugli spalti (ma in incognito-, che decide di andarsene per due motivi: troppo freddo e non portar sfiga. Il freddo è rimasto e abbiamo perso.. Mah.
5- Boldrini 6: si fa sorprendere in un paio di occasioni di attacchi frontali (quelle in cui chi difende dovrebbe “mangiare in testa” a chi attacca-, sbagliando i tempi d’intervento; recupera tuttavia con diversi disimpegni decisi. In ogni caso 60’ da apprezzare e, soprattutto, un altro passo avanti nel ruolo.
6- Talacci 6,5: quasi sempre la cosa migliore nel momento migliore.
7- Ricci NG: 14’ che lasciavano ben sperare, ma troppo pochi per un giudizio.. Lo attendiamo con ansia.
8- Miscia M. 6,5: il voto non è condizionato da un’espulsione che, quanto meno dalla tribuna, è parsa un po’ affrettata e forse ingiusta (ci riserviamo di far luce sul terribilissimo misfatto-. La prestazione è, gol a parte, sulla falsa riga di quella della gara scorsa: sembra tornata la corsa e la grinta di un tempo. Ce lo auguriamo vivamente.
9- Manfredonia 6: per le qualità che si ritrova ha bisogno di giocare molti palloni, e quando ciò non accade la prestazione rischia di risentirne. Cambia posizione più di una volta ma poi s’infortuna e lascia il posto nella ripresa a Patruno.
10- Musta 6: voto un po’ stretto per via della testardaggine nel giocare palle “forzate” in zone di campo “inutili”: non ha senso spendere energie per saltare l’uomo, magari con un tunnel, a 60 metri dalla porta avversaria. Altro elemento che mi suggerisce la riflessione di cui sopra. E’ vero tuttavia che le tre azioni pericolose degli ospiti sono partite dai suoi piedi. Il voto, però, è sempre relativo alle potenzialità del diretto interessato, e da uno così ci aspettiamo quello che ha fatto nel derby.
11- Conti 5: prova incolore, sia da attaccante esterno – dove pare esprimersi meglio – sia da centrale, in cui gli è chiesto di giocare per qualche minuto. Da rivedere.
12- Tonelli NE
13- Quadrelli 5,5: 20’ regolari, conditi da un’ammonizione, che certo non è per forza sempre negativa, a patto che, come per Daniele Conti del Cagliari, solo per fare un esempio, non sia SEMPRE! Su questo deve migliorare, ma quando è chiamato in causa il suo lo fa e con diligenza: caw boy!
14- Sanchini NE
15- Galanti NE
16- Fazi 5: entra a gara “calda”, ma si fa trovare impreparato in un paio di occasioni, in cui la fretta e la poca lucidità (frutto di una condizione ancora da ritrovare- potevano causare due frittate.
17- Voltens 7: entra dopo 14’ al posto di Ricci ed è il migliore dei suoi. Diversi spunti sulla destra in cui mette dentro palle invitanti non sfruttate al meglio. Complimenti!
18- Patruno 6: sostituisce Manfre nella ripresa, ma è chiamato poco in causa. Le potenzialità sembrano tuttavia esserci. Anche lui è un altro da attendere.
Miscia & Cerri 5,5: i cambiamenti di troppo, là davanti, sono stati forzati dagli eventi, ma la squadra era messa bene in campo. Squadra che, tuttavia non si è preoccupata di tener palla a terra, cioè sui binari che le sono più congeniali. In tal senso i meriti o demeriti partono sempre dal “manico”, dalla panca.