I Segni e la Storia

I Segni e la Storia



I segni e la storia
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Chiara all'inaugurazione
un grazie a gianluca per la realizzazione di questa pagina

Le convivenze dei ragazzi


Già dal secondo anno di Punto Giovane avevamo cominciato a fare convivenze con i ragazzi delle superiori. Fino a quel momento non ci eravamo posti il problema, perché avevamo sempre pensato le convivenze come un modo per formare gli educatori e i giovani adulti.
Invece con i giovanissimi le convivenze ebbero un successo incredibile. Dopo i primi gruppi parrocchiali di san Lorenzo, Fontanelle e Miramare, le convivenze si aprirono nel 200/2001 alla prima classe del Liceo Volta: la IV D. Gli anni che seguirono furono strapieni di classi e di gruppi informali, oltre ovviamente ai nostri gruppi parrocchiali.
L'elemento educativo nei confronti dei ragazzi è sempre stato quello di renderli protagonisti e fargli prendere coscienza che sono ospiti di una esperienza che li accoglie e li forma.
Ad ogni gruppo di 15 ragazzi viene affidata una convivenza di 4 giorni. In questi 4 giorni sono loro i padroni di casa, ma ovviamente sono anche loro i responsabili. Certo ci sono gli educatori, ci sono delle regole che custodiscono l'ordine e l'armonia della casa, ma sono comunque i ragazzi che gestiscono il tutto. In questi 4 giorni si organizzano per la spesa al supermercato, fanno i turni per le pulizie, cucinano e programmano la loro giornata. Alcune semplici dimensioni educative diventano allora penetranti e riconcilianti.
E' lo stile della semplicità che paradossalmente li attira. Sentono la profondità del valore della quotidianità vissuta insieme. Cucinare e sparecchiare, lavare e asciugare, studiare e pregare: tutto diventa nuovo e bello. E' strano a dirsi, ma è così. Lo confermano le innumerevoli testimonianze che ogni gruppo fa nelle messe dei giovani al giovedì sera. Tutte belle, tutte entusiaste, tutte capaci di dire qualcosa di nuovo pur facendo sempre ogni settimana le stesse cose.
Queste convivenze stanno interrogando anche noi adulti, noi educatori. Cosa cercano in realtà questi ragazzi? E' bastato così poco: dargli una casa da potersi gestire e sono diventati i protagonisti della loro educazione.
In convivenza i ragazzi recuperano il senso vero della loro vita, cioè Dio. E’ un Dio silenzioso, come quello che piace a loro. Si nasconde nelle figure concrete degli educatori o dei preti che si appassionano a loro, è un Dio che si visibilizza sui muri delle stanze dove appaiono angeli, santi e immagini sacre che parlano di gioia e resurrezione, è un Dio che si rivela soprattutto nella Parola del Vangelo, Parola antica e sempre nuova e capace di far vibrare le corde dei loro cuori.
E adesso a casa? Non so, chissà! Ma l’annuncio è stato fatto. Come direbbe don Ciotti: noi dobbiamo solo fissare un appuntamento con Dio. Gesù è vivo cari ragazzi. Ora spetta a voi decidere se seguirLo.
   
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